Dall’Osservatorio HR Zucchetti 2023 da poco pubblicato, emerge una forte esigenza nel supportare il benessere e la realizzazione delle persone.
Una richiesta di riconoscimento del valore delle risorse e un giusto equilibrio tra vita e lavoro diventano parametri di scelta in fase di selezione per i candidati e se non presenti in azienda sono motivo di abbandono con percentuali di turnover alti. Cresce così l’attenzione da parte delle aziende verso tutte le attività volte al benessere, come azioni di welfare, fringe benefit e integrazioni del reddito, sportello psicologico e aumento o conferma del lavoro da remoto. Nel 2022 si è consolidata la necessità di favorire il lavoro ibrido, portando il 49% delle aziende con oltre 20 dipendenti a ripensare agli spazi aziendali, favorendo nuove forme di lavoro e collaborazione: si può e si deve lavorare con nuovi modelli. Un approccio quindi sostenibile e olistico che richiede il monitoraggio dei livelli di benessere in azienda e l’analisi del clima diventa uno strumento sempre più utilizzato dagli HR manager, che vedono il loro ruolo diventare sempre più strategico e attivo per l’intero business, grazie anche alla possibilità di fornire dati precisi utili al management.
Un’analisi approfondita dei dati, il loro utilizzo strategico e un alto grado di digitalizzazione contribuiscono a raggiungere i gli obiettivi principali che le aziende si pongono oggi:
Aumento della produttività
Selezione di nuovo personale (employer branding & attraction)
Coinvolgimento, soddisfazione e riduzione del turnover (engagement & retention)
Inclusione della diversità (diversity&inclusion)
L’aumento della produttività, come prevedibile, mantiene la sua centralità (66% delle aziende ha assegnato valore 1-2), anche a fronte delle criticità di un contesto macro-economico volatile come quello odierno.
Sostanzialmente 1 azienda su 2, pone invece particolare attenzione al coinvolgimento e alla riduzione del turnover (52%), a riprova delle considerazioni precedenti sul benessere dei collaboratori e alla selezione di nuovo personale (49%), sintomo di un mercato del lavoro compresso tra le necessità delle aziende di inserire nuove figure e skill e candidati spesso difficili da attrarre o reperire.
In fondo alle priorità generali il tema Diversity&Inclusion, che comunque registra un terzo di aziende (32%) che lo hanno segnalato come prima o seconda priorità del 2023. Sicuramente un punto da tenere in considerazione e da monitorare nella sua evoluzione nei prossimi anni.
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