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Come sta cambiando per le aziende la modalità di gestione del payroll?


La formula del payroll outsourcing (esternalizzazione della gestione delle buste paghe) è stata per anni la principale, se non l’unica modalità e soluzione, in grado di sgravare le aziende da un lato, dalle attività di gestione dell’amministrazione HR (affidando un tema complesso ad esperti della materia al di fuori dell’impresa), dall’altra parte di esternalizzare la proprietà e la manutenzione dei software di elaborazione e calcolo dell’output amministrativo.


È evidente che l’ultimo triennio, sollecitato dal cambio della mappa valoriale, orientata alla centralità del benessere e alla realizzazione personale, ha portato le aziende a dover immaginare paradigmi nuovi, per rispondere ad esigenze nuove di gestione del personale attraverso strumenti finalizzati:

  • al riconoscimento del valore e del giusto equilibrio vita – lavoro, (criterio che diventa aspettativa attesa in fase di selezione oppure, se disatteso, fonte di frustrazione e infedeltà del lavoratore);

  • alla formazione continua, attraverso l’e-learning e la gamification per rispondere alla scarsità dei talenti e al cosiddetto “skill shortage”;

  • al welfare aziendale;

  • all’inclusione della diversità;

  • alla sostenibilità e al mobility management.

Abbiamo quindi osservato come questo “cambio di paradigma culturale” abbia dato una forte accelerazione alla ricerca e al conseguente sviluppo di sistemi di gestione HR che potessero ri-mappare e organizzare tutti questi nuovi processi (entro il 2025, come stima Gartner, nota multinazionale di consulenza strategica, il 60% delle grandi imprese avrà adottato un sistema di gestione del capitale umano, il cosiddetto HCM).


Le aziende, dotandosi di sistemi nuovi di Hcm, al fine di rispondere a bisogni nuovi, tra i quali:

  • la gestione dei processi di recruiting e on boarding;

  • la valutazione delle performance, della formazione, l’analisi del clima, l’applicazione del welfare aziendale;

Si sono rese conto di quanto sia indispensabile la conseguente integrazione delle informazioni qui contenute con i restanti dati del mondo payroll, prima dislocati e gestiti in outsourcing dal provider payroll.

Prende il via, dunque, un primo processo di “insourcing lato applicativo”, per permettere all’azienda di avere una base dati unica, di sua proprietà, con attive potenzialmente tutte le soluzioni software e funzionalità per la gestione del personale, completata anche dalle informazioni del motore paghe che non è più “delocalizzato”.

A questo punto l’azienda beneficia dell’integrazione dei dati e della condivisione dei processi di gestione e ha la possibilità di scegliere se mantenere comunque i vantaggi di esternalizzazione del processo di elaborazione, oppure iniziare un secondo “processo di insourcing” per l’internalizzazione anche del processo di elaborazione.

Holos grazie al suo modo di pensare “fuori dagli schemi”, ha già accompagnato diverse aziende in progetti di “insourcing payroll”, sia dal lato applicativo che di processo, attraverso percorsi di formazione e affiancamento delle risorse aziendali.

Contattaci potremmo insieme trovare un nuovo modo di lavorare.

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